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L'attenzione nei confronti delle emergenze legate ai disastri naturali o a quelli prodotti dall'uomo è cresciuta oggi in modo rilevante, sia all'interno di un contesto nazionale che fa i conti con frequenti eventi catastrofici, sia inquadrato on uno scenario internazionale che si confronta con un'idea di rischio e con condizioni di crisi ormai da leggersi dentro le cornici della globalizzazione. Terremoti, uragani, inondazioni, incidenti nucleari, ma anche guerre, conflitti, atti di terrorismo, crack economici rappresentano contesti nei quali individui, collettività, territori, istituzioni (compresa, naturalmente, la scuola) sperimentano situazioni di trauma e di stress che rischiano di far implodere le esistenze, i sistemi, le progettualità di sviluppo. Che cosa hanno da dire le scienze pedagogiche e didattiche rispetto a tali questioni? Il volume - proponendosi come tentativo di sistematizzazione delle conoscenze e delle esperienze relative ai campi di indagine che gli autori definiscono "pedagogia dell'emergenza" e "didattica nell'emergenza" affronta i temi dell'educazione al rischio e alla prevenzione, della gestione delle criticità che individui e comunità si trovano ad esperire a seguito di catastrofi di vario tipo, dell'educazione alla resilienza e alla resistenza, dell'organizzazione, della gestione, dell'ottimizzazione delle attività educative e didattiche in contesti disastrati o in via di ricostruzione. Il testo ha un taglio teorico-operativo.